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venerdì 31 gennaio 2014

Da Giorgio per il blog...

Lo so, non passo mai di qua a lasciare un saluto, due righe... potrete mai perdonarmi?
Un abbraccio dal fuggitivo... e state all'erta, a marzo accadrà che...

...qualche giorno dopo....


...qualche giorno dopo...

E' passata una settimana dalla fine delle repliche di Maratona di New York per la stagione 2013-14, e gli echi delle risate, degli applausi e dei silenzi si stanno spegnendo. E' ora di dirsi arrivederci al prossimo anno: anche grazie alla partecipazione di chi l'ha visto, al vostro affetto, lo spettacolo continuerà a vivere! Cristian ed io siamo già impegnati in altri progetti: lui debutterà con un monologo la prossima settimana, io subentrerò ad un collega in un altro spettacolo... ma i nostri cuori continueranno a correre la maratona: New York è ancora lontana, Mario e Steve hanno bisogno di noi. E di voi. Grazie ancora, grazie di tutto!
A presto, a prestissimo,
G

sabato 25 gennaio 2014

Grazie a tutti




Grazie a tutti, pare che ce l'abbiamo fatta. . E grazie anche a chi, come si vede nel video, lavora nell'ombra per illuminare lo spettacolo: Giulio, Matteo, tutti i tecnici nei vari teatri, Walter, Tatiana, Valentino, Sara e tutti gli a.ArtistiAssociati. A presto. Don't stop running.

mercoledì 22 gennaio 2014

Lupano e Giammarini, nevrosi e speranze di due podisti

Al Duse di Bologna approda Maratona di New York, la corsa come metafora dell’esistenza.
di Italo Valli


Giovedì 23 gennaio approda al Duse di Bologna Maratona di New York. Allestimento di Giorgio Lupano e Cristian Giammarini per un testo scritto da Edoardo Erba nel 1993, tradotto in 17 lingue e rappresentato in tutto il mondo. Una trama essenziale: due podisti si preparano per la celebre gara podistica; la particolarità sta nel fatto che l’autore, in scena, fa correre i due personaggi, dall’inizio alla fine della piéce.

“Vidi il primo allestimento del testo nel 1993” racconta Giammarini a ilgiornaloff.it, “Ero un ragazzino, ne rimasi folgorato”. Sedici anni dopo, il giovane attore propone il testo al suo amico di sempre. “Accettai subito” dice Lupano “E’ un testo che parla di amicizia e di un particolare momento nella vita, in cui si fanno i conti su quello che è stato fatto e su quello che rimane da fare”.

La loro non è una semplice corsa. Sembra il momento giusto per confrontarsi, parlare di tante cose (Dio, donne, sport), sostenersi e spronarsi nei deficit d’ossigeno. Una performance vissuta in perfetta simbiosi dai due, sia come attori che come atleti; si ascoltano, si aiutano, sembrano aver creato un loro ritmo che li guida.

Giammarini ride: “Ci conosciamo da 20 anni. Non volevamo mettere in scena la nostra amicizia, ma tutto ciò che è il nostro bagaglio, la nostra esperienza insieme, inevitabilmente esce fuori sul palcoscenico”. Lupano ci scherza su: “A noi sembra che Erba abbia scritto questo testo 21 anni fa sapendo già che un giorno lo avremmo interpretato noi”.

La regia (curata da entrambi) non ha paura né di cavalcare i momenti comici né di dare la giusta profondità a quegli sprazzi di dialogo che trasformano la loro in una corsa iperreale. La corsa come metafora di un’intera esistenza condensata in 59 minuti (la reale durata della messa in scena). Le proiezioni video risultano funzionali: sanno turbare, sapientemente e al momento giusto, l’atmosfera quanto basta. E il finalissimo (un’aggiunta al testo nata da intuizioni di entrambi) punta a coinvolgere emotivamente e in modo diretto tutti gli spettatori. “Abbiamo evidenziato l’aspetto notturno, onirico ed inquietante della storia”, commentano i protagonisti.

Notevoli anche i brani dei Sigur Ros, che accompagnano la corsa infinita. “Seguivo i Sigur Ros da tempo, li ho fatti sentire a Cristian e gli sono piaciuti. Trovo la loro musica estremamente evocativa, slegata da qualsiasi riferimento, anche linguistico, e quindi adatta ad essere utilizzata come colonna sonora dei nostri sogni/incubi” spiega Lupano.


Lo spettacolo fa parte della campagna abbonamenti DUSE oltre.
Per info visitare il sito www.teatrodusebologna.it

http://www.ilgiornaleoff.it/lupano-e-giammarini-nevrosi-e-speranze-di-due-podisti/

Maratona di New York

Una musica d’impatto associata a delle splendide immagini di sfondo che illustrano il paesaggio di un sentiero nella notte, sotto un cielo stellato, dove due amici si ritrovano per iniziare il loro solito allenamento. Una corsa di preparazione alla grande Maratona di New York , che i due protagonisti, amici da sempre, si prefiggono di fare nel prossimo anno.

Uno a sostegno dell’altro, iniziano a correre come sempre incitandosi e parlando di tutto quello che gli passa tra la testa: la storia, il tempo, le donne, lo sport.

A tratti l’uno lascia il passo all’altro, alternandosi nel rallentare e nell’accelerare, ed allo stesso modo alternando rabbia ed affetto l’uno verso l’altro.

Un racconto che pone in evidenza il fanatismo e la bulimia che assale tutti nel vivere freneticamente la vita, in una corsa senza fine e senza risposta, per cercare di andare sempre oltre il limite concesso.

A tratti delle immagini che stridono come ricordi in sottofondo, fanno presagire una realtà che viaggia con la visione degli ultimi istanti di vita, racchiuse tutta dentro due domande che possono riunirsi in una sola: Ma noi, perchè corriamo? (e quale notizia dobbiamo portare?)

Una splendida interpretazione di due grandi attori e, è proprio il caso di dirlo, di due grandissimi atleti. Belle le fotografie di sfondo alla scena, che unite alla musica ed agli effetti di proiezione, hanno saputo avvalorare lo spettacolo di una forza maggiore.

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©Laura Poretti Rizman

Da Giorgio

Ieri sera Cormòns, oggi Roma, domani Bologna. Un sentito ringraziamento alle FS e a chi ha creato i ricostituenti in fiale.

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Grazie Cormons! GRAZIEgrazieGRAZIEgrazieGRAZIE!!!
 Rimane Bologna, ce la facciamo? :-))


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lunedì 20 gennaio 2014

"Maratona di New York". Drammaturgia contemporanea il 23 gennaio al Teatro Duse

Roma - 20 gen (Prima Pagina News) Cristian Giammarini e Giorgio Lupano sono i registi e protagonisti di un testo ben scritto, e in questa caso molto ben eseguito, di Edoardo Erba: “Maratona di New York” in scena il 23 gennaio al Teatro Duse. “Maratona di New York” è stato tradotto in diciassette lingue e rappresentato in tutto il mondo. È un piccolo gioiello teatrale scritto da Edoardo Erba nel 1992, che racconta una storia di amicizia, quella tra Mario e Steve, che si allenano per partecipare al mitico evento sportivo. Sullo sfondo di una notte insolita, il dialogo si fa profondo e scava nell’esistenza dei due, nelle loro fragilità, in quelle di tutti noi. Il rito del correre si fa metafora della vita. Sia Cristian Giammarini che Giorgio Lupano si sono diplomati nel ‘93 alla scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi. Giammarini dal ‘93 ha preso parte a numerose produzioni teatrali con le regie di Luca Ronconi, Klaus Michael Gruber e da Eimuntas Nekrosius; nel ’97 ha iniziato a lavorare con Ferdinando Bruni e Elio De Capitani del Teatro dell’Elfo di Milano. Anche Lupano nei primi anni dopo il diploma lavora in ambito teatrale diretto, tra gli altri, da Ronconi, Lavia, Gregoretti, Sciaccaluga, Denoncourt e dal 2005 alterna il lavoro in teatro a produzioni cinematografiche e televisive, non solo in Italia ma anche all'estero, diretto da Andò, Vancini, Tykwer, Marra, Martinelli, Cavani. “Maratona di New York” ha corso più di me, viaggiato più di me, fatto più carriera di me - scrive Edoardo Erba -. E ho la sensazione che vivrà molto più di me. Una sensazione che si conferma ad ogni versione che mi capita di vedere. Se poi ne vedo una come quella di Giammarini-Lupano, la sensazione diventa certezza. Lo spettacolo non tradisce il testo originale, ma lo rilegge, lo re-inventa, lo inserisce in una dimensione drammatica nuova. La regia è modernissima, magistrale: passa indenne dai momenti comici, senza sottolinearli e senza averne paura, e arriva diretta al cuore del dramma fondendo incubo e realtà in una sola dimensione, un'unica grande notte stellata. Notte che gli attori attraversano con una spontaneità che conquista e un'intensità che commuove. Difficile per il pubblico non ridere e non avere i brividi. La prova atletica sul palco è notevole, Lupano e Giammarini non si risparmiano, si partecipa alla loro fatica. La loro corsa è un gesto iperreale e tuttavia compone un disegno preciso, espressivo, rigoroso. Che ipnotizza e coinvolge, lasciandoti alla fine un grumo d'amore e di dolore da portare a casa, da elaborare con calma. Insomma, questa Maratona è un grande piccolo spettacolo che merita di restare nei cartelloni dei teatri per molti anni".


(PPN) 20 gen  2014  18:03
 
 
 
E anche Trieste è stata Maratonizzata!!
 Vorrei ringraziare tutte le persone che sono venute e teatro in questi giorni, ed anche chi si è presentato con generi di conforto vari... a proposito: Francesca, grazie! Ma hai esagerato!!! :-)))
Adesso basta, voi state attentando alla nostra salute (e noi vi siamo grati per questo) 
Ci vediamo domani sera a Cormons e giovedì a Bologna, teatro Duse. Ultime repliche, ultimi dolori di gioia.
G




Queste sei repliche di Trieste sono state bellissime, uno spazio molto bello e un pubblico attento e partecipe. Oggi ho inclinato la testa da una parte all'inizio mentre guardavo NY vicino al mio compagno d'avventura, e l'emozione è sgorgata nonostante la stanchezza e la pioggia, e Maratona ancora una volta è esplosa dentro il mio cuore. (Cristian)

sabato 18 gennaio 2014

Giovedì 23 gennaio - "Maratona di New York" sarà al Teatro Duse di Bologna

 
 
Ciao a tutti e tutte,
ecco un'occasione per vedere se Facebook funziona per fare qualcosa di utile e concreto!
Giovedì 23 gennaio Maratona di New York sbarca a Bologna al teatro Duse per un'unica replica: o quella sera o mai più.
Siamo fuori dagli abbonamenti del teatro, quindi partiamo da una base di zero spettatori in un teatrone da 900 posti: molti di voi hanno già preso i biglietti (e molti si faranno anche tanti Km per tornare... voi sapete chi siete!) e la sala si sta piano piano riempiendo ma... ma ci sono ancora centinaia di posti vuoti ed il nostro spettacolo, così forte e fragile allo stesso tempo, rischia di rimanere schiacciato dall'enormità di quel teatro.
Vogliamo provare a diramare il più possibile questa notizia? Forse qualcuno di voi ha amici a Bologna, o dei parenti... forse qualcuno conosce delle associazioni sportive a cui potrebbe interessare il nostro spettacolo...
Noi ci stiamo muovendo con il nostro ufficio stampa: ci date una mano anche voi?
Se Maratona vi è piaciuto tanto è anche merito vostro, di chi c'era: il teatro si fa per il pubblico e una storia, per essere raccontata, ha bisogno di qualcuno che la ascolti, altrimenti non ha senso raccontarla.
Anche a Bologna.
G

Recensioni su "Maratona di N.Y."



 

mercoledì 15 gennaio 2014

MARATONA DI NEW YORK – recensione di Andrea Vecchia. In scena dal 14 al 19 gennaio 2014 al Rossetti di Trieste

MARATONA DI NEW YORK” – RECENSIONE di Andrea Vecchia
 Politeama Rossetti di Trieste, in scena dal 14 al 19 gennaio 2014
 “Sala Bartoli” – Cartellone “altripercosi”
 
Due amici, di spalle. Un paio di scarpe da ginnastica. La musica come un’evocazione. E innanzi a loro la proiezione di una New York in bianco e nero. Nostalgica nei suoi grattacieli allungati a sfiorare le nuvole. E subito si scende con gli occhi in un vortice malinconico di immagini in cui le luci della metropoli si trasfigurano in un cielo stellato. Inizia la corsa, nel buio. Una strada di terra battuta, illuminata a malapena, attende Mario e Steve. Mario è fragile, affaticato dai farmaci, di salute, malferma, il sangue pieno di codeina. Mario, il macho, sicuro si sé e determinato gli lancia la prima sfida: “Ce la fai?”. I piedi si muovono. Intorno non è bello. Non si vede un accidente. Andranno piano fino al passaggio a livello, come sempre. Mario ciondola, è dinoccolato, si muove “come uno scoppiato”, le mani scomposte. Mario è altero, imperturbabile, quasi aggressivo nella durezza atletica che esibisce. Gli astri incorniciano i loro i primi discorsi. Mozziconi di pensieri, mentre “Indietro non si torna” e la motivazione arriva da quel Filippide che portò da Maratona la notizia della vittoria degli Ateniesi. Poi è morto. Pare. “Facciamo una cosa che non ha senso. Che sappiamo che non ha senso ma ci impegniamo fino alla morte” grida un amico all’altro. Perché l’altro ha le gambe molli, e rimane indietro, inventando ogni scusa per fermarsi. Non trova le chiavi d’auto. Sarà rimasta aperta? E non vede il paracarro, quel paracarro che di solito li saluta al decimo minuto di corsa. “Vorrei correre indietro nel tempo per rompere tutte le facce che non ho rotto”, risponde al compagno, odiandolo per quel collo maledetto che gli mostra sempre quando lui, stanco, rimane indietro. “Io li odio i colli”.
 Si ride, ma il cielo stellato s’incrina. Flash perturbanti balenano negli occhi dello spettatore. Schegge di ricordi, istanti di vita rubata. Si prova a canticchiare qualche cosa. “Ma noi perché corriamo?” incalza Mario. “La maratona di New York… dobbiamo andarla a fare l’anno venturo, a novembre”. E la frase si ripete ipnotica, come una certezza, come una formula magica, avvolgendo quei ragazzi che corrono in un’angosciosa luce, di sospeso, sonnambolico surrealismo. Incombe, lento, un senso di sinistra attesa mentre gli squarci nella notte si fanno sempre più insistenti. Nel cielo appaiono volti, sorrisi, una giostra mentre “Festival” dei Sigur Ros scende come una preghiera malinconica tra i silenzi rarefatti e i grovigli di parole che accompagnano l’allenamento. “Steve, secondo te esiste Dio? Alla nostra età avremmo dovuto decidere se esiste. Da piccolo io credevo proprio a Dio invisibile, gli parlavo.”
 Poi la caduta di Mario. La corsa s’interrompe per un solo istante. Che è un abisso. Di cosa non è dato sapere. I ruoli s’invertono. Ora è Steve lo sfacciato, l’impavido. Guida l’amico affaticato nel mare della notte. Lui, l’insicuro, corre ora a testa alta, anche se sente freddo, tanto freddo. Poi i pensieri, maledetti, ad alta voce, come accade nei sogni, infrangono ogni logica narrativa mentre l’anima di chi guarda si rapprende in un indefinibile dolore. “Perché quando siamo partiti non c’era l’auto accanto a noi? Mi viene in mente la mamma quando da piccolo mi metteva i calzini. Improvvisamente penso che non mi amava. Amava solo te. Steve, noi siamo fratelli o siamo stati fratelli?”. “Mario, tu ci arrivi a New York, ci arrivi questa notte. Corri. Domani arriva il gelo cosmico”. “Steve c’eri anche tu sulla macchina o ero solo? Le chiavi sono in mezzo alle lamiere. Stefano, ma io che notizia devo portare?”.
 E il testo abbandona lo spettatore così, con violenza, nella vertigine del baratro, tra una colonna di fari accecanti calati all’improvviso in proscenio e il corpo esausto di Steve che taglia il traguardo nei vestiti di Mario.
 Cinquantacinque minuti di puro lirismo ginnico fanno di Maratona di New York di Edoardo Erba uno spettacolo necessario, recitato letteralmente tutto di corsa, a cui l’eccezionale performance attorale e registica di Cristian Giammarini e Giorgio Lupano regala frammenti di palpitante visionarietà. Da non perdere.
 

Nella maratona della vita le stelle stanno a guardare

Cristian Gianmarini e Giorgio Lupano corrono per un'ora esatta e parlano di tutto - amicizia, donne, Dio - sotto misteriose costellazioni...

Lino Zonin

LONIGO
Correre, correre, l'importante è correre. Correndo ci si allena per la gara, ma il tempo che passa in quella particolare situazione, sospesa tra la fatica e la voglia di andare, può venire buono per riflettere, considerare, valutare, giudicare, tirare le somme su quello che si è fatto nella vita e su quello che resta da fare. Mario e Steve fanno questo: corrono e parlano, parlano e corrono. Scherzano, litigano, si sfottono e fanno pace ma non si fermano perché la maratona di New York li aspetta e il tempo a disposizione per arrivare pronti all'appuntamento è sempre meno. E il pubblico che dalla platea del teatro Comunale di Lonigo segue la seduta di allenamento corre assieme a loro e si chiede come facciano i due attori - Cristian Gianmarini e Giorgio Lupano, interpreti e registi del dramma "Maratona di New York" di Edoardo Erba - a non avere il fiatone e a continuare imperterriti a correre e a chiacchierare.
Sarà forse perché la serata è serena, anche se un po' umida, e un immenso cielo stellato accompagna la sgambata dei due podisti. (...)

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Spettacoli/621592_nella_maratona_della_vita_le_stelle_stanno_a_guardare/?refresh_ce
Allora gente, come la mettiamo??
Ieri sera a Trieste il teatro era pieno ed il pubblico entusiasta... vogliamo continuare così??
Oggi ho fatto una intervista radio....:
Giornalista: Mi parla di Maratona di New York in un minuto?
Giorgio: (ansima per un minuto).

martedì 14 gennaio 2014

Ciao a tutti! Da stasera comincia la maratona di Maratona, 6 repliche di fila e tutte d'un fiato! Chi ci ha seguiti un pò negli anni sa che NON ABBIAMO MAI FATTO 6 spettacoli in fila! È troppo faticoso, specialmente per il buon vecchio Cristian che comincia ad avere i suoi annetti (che son sempre due meno dei miei però)!
A Trieste infatti avevamo programmato di farne solo 5 ma a grande richiesta h...anno aggiunto anche la replica pomeridiana di domenica: ora sta a voi, ai vostri amici triestini, ai vostri parenti friulani, ai vostri contatti del triveneto, insomma STA A VOI riempire il teatro e darci la forza di correre fino all'ultimo respiro! Vi aspettiamo da stasera nella bellissima sala Bartoli del teatro Rossetti. Mettetevi le scarpe da running, si parte!

domenica 12 gennaio 2014

14-19 gennaio - "MARATONA DI NEW YORK" di Edoardo Erba con Cristian Giammarini e Giorgio Lupano in Sala Bartoli a Trieste

La metafora dello sport e il racconto di due vite in Maratona di New York, pluripremiato testo di Edoardo Erba in cui si fondono competizione e introspezione sfida fisica e forza attoriale. Dirigono e interpretano lo spettacolo Cristian Giammarini e Giorgio Lupano, ospiti di altripercorsi allo Stabile regionale. Repliche alla Sala Bartoli da martedì 14 a domenica 19 gennaio”.

Qui l'intero articolo:

http://www.ilgiornaledelfriuli.net/trieste-cron/14-19-gennaio-maratona-di-new-york-di-edoardo-erba-con-cristian-giammarini-e-giorgio-lupano-sala-bartoli-trieste/

Ieri sera non potevamo ricominciare a correre in migliore compagnia! Lonigo ci ha accolto in maniera stupenda!

Ieri sera non potevamo ricominciare a correre in migliore compagnia! Lonigo ci ha accolto in maniera stupenda! Il teatro pieno, gli applausi che sono cominciati ben prima della fine e che sembravanon non finire mai, il pubblico felice e commosso... noi vivi... Meglio di così non poteva andare! :-))
Monsummano, stiamo arrivando! G

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Grazie Lonigo!! Copio e incollo la mail di uno spettatore di cui per discrezione ho omesso il nome (ma tanto l'ha pubblicata anche sulla pagina di Maratona...):
"quando vedo uno spettacolo teatrale che mi piace, di solito vince il silenzio e le parole me le tengo dentro per me e poi a svanire col tempo, ma stasera è successo qualcosa che non era mai successo, non che tutti gli altri spettacoli che... mi sono piaciuti tanto abbiano qualcosa di meno di questo, ma Maratona di New York ha qualcosa di speciale forse perché parla di cose semplici e in qualche modo riesce ad entrare dentro. è finito da circa 3 ore e continuo ad avere i brividi e se ci penso delle lacrime vorrebbero scendere ma restano li un po' timide e non scendono. in questi 2 anni esatti, era l'11 gennaio 2012 quando me lo persi a pochi km da casa, ho letto parecchio di questo spettacolo, ma mai e poi mai mi sarei aspettato il finale, le musiche, la recitazione, la regia e le scelte che hanno fatto Cristian Giammarini e Giorgio Lupano in questo spettacolo. pura poesia per gli occhi, il cuore e la mente. Vita, questo spettacolo è vita, 60 minuti pienissimi di vita. 60 minuti che vorresti non finissero mai, che vorresti rivedere subito o fra qualche giorno, 60 minuti importanti, 60 minuti necessari. regalatevi un'ora di tempo e se potete e se lo spettacolo passa dalle vostre parti correte a vederlo, resterete senza fiato e pieni di vita.
Grazie davvero ad Edoardo Erba per avere scritto questo capolovoro e a Cristian e a Giorgio per averlo messo in scena, così, perfettamente."
Scusate, ma son soddisfazioni!! A stasera! A Monsummano!!! G
 
 
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giovedì 9 gennaio 2014

Da Giorgio per voi !

CIAO GENTE!!!!

Eccoci qui, abbiamo tutti scavallato l'anno o qualcuno è rimasto nel 2013??
Spero che sia stato un buon periodo per voi, io ho ovviamente esagerato col cioccolato ed ora devo fare allenamenti doppi per le prossime date di Maratona!
So (perché me lo scrivete) che molti di voi hanno già deciso dove e quando venire a vedere lo spettacolo: per chi stranamente si fosse perso le preceden...
ti comunicazioni ricordo che saremo a:
LONIGO - TEATRO COMUNALE
11 gen. ore 21
Piazza Giacomo Matteotti 1, 36045 Lonigo Vicenza
Telefono: 0444 835010

MONSUMMANO TERME - TEATRO YVES MONTAND
12 gen. ore 21
Piazza del Popolo, 89 Monsummano Terme
Telefono: 0572 954474

TRIESTE - Sala BARTOLI del POLITEAMA ROSSETTI
14-19 gen. ore 21
Viale XX Settembre, 45, 34126 Trieste
Telefono: 040 359 3511

CORMONS - TEATRO COMUNALE
21 gen.ore 21
via N. Sauro 17 - Cormons (GO)
Telefono: 0481 532317

BOLOGNA - TEATRO DUSE
23 gen. ore 21
Via Cartoleria, 42, 40124 BOLOGNA
Telefono: 051 231836

Più chiaro e dettagliato di così non posso essere!!
Vi aspettiamo!! BUON ANNO a voi!!
G


venerdì 3 gennaio 2014

Buon 2014 a tutti voi! Vi ricordo che fra una settimana si ricomincia a correre!!

Queste le prossime tappe di "Maratona" :


 LONIGO - TEATRO COMUNALE
11 gen. ore 21
Piazza Giacomo Matteotti 1, 36045 Lonigo Vicenza
Telefono: 0444 835010

MONSUMMANO TERME - TEATRO YVES MONTAND...
12 gen. ore 21
Piazza del Popolo, 89 Monsummano Terme
Telefono: 0572 954474

TRIESTE - Sala BARTOLI del POLITEAMA ROSSETTI
14-18 gen. ore 21 (con possibilità di replica il 19)
Viale XX Settembre, 45, 34126 Trieste
Telefono: 040 359 3511

CORMONS - TEATRO COMUNALE
21 gen.ore 21
via N. Sauro 17 - Cormons (GO)
Telefono: 0481 532317

BOLOGNA - TEATRO DUSE
23 gen. ore 21
Via Cartoleria, 42, 40124 BOLOGNA
Telefono: 051 231836


È possibile prenotare o acquistare i biglietti direttamente al botteghino presso il teatro o pagando con carta di credito on line e con prenotazione telefonica.