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martedì 13 febbraio 2018

Buongiorno gente!!
Oggi non ho nessuna comunicazione ufficiale da farvi, ma solo un piccolo aneddoto (con morale) da raccontarvi...
Quando avevo 6 o 7 anni il mio costume da carnevale preferito era quello di Zorro: lo so, era il costume preferito di moltissimi bambini negli anni '70... ma insomma, io volevo la maschera nera, lo spadino di plastica e soprattutto il mantello nero svolazzante che mi avrebbe fatto sentire un invincibile supereoe! ...
Convinco quindi mia madre che non posso assolutamente affrontare un altro carnevale in piazza a Trofarello senza quel costume e finalmente andiamo a comprarlo!
Arriviamo al negozio, un grande negozio (forse un grande magazzino?) con dei grandi scaffali (ovviamente erano piccoli ma a ME sembravano grandi) pieni di scatole di costumi... fatine, leoni, principesse, pirati... e un grande vuoto dove avrebbero dovuto esserci quelli di Zorro.
Venduti. Tutti.
Tutte quelle mascherine nere, quegli spadini e quei meravigliosi mantelli di raso nero sarebbero stati usati da altri bambini, da altri fortunatissimi bambini.

L'unico altro costume rimasto della mia taglia era un vestito da Sandokan: pantaloni blu elettrico, casacca dorata stile Abba, una sciaboletta di plastica e un turbante arancione con uno smeraldo (vero, ovviamente) nel centro, a cui era attaccata una piuma di - boh - piccione.
Storta.
Il giorno dopo indosso il costume da Sandokan (con sotto qualcosa come due calzamaglie di mia sorella e tre dolcevita di lana) con una tristezza che ancora me la ricordo e vado in giro per Trofarello, che allora per me era la Caput Mundi.
Una volta arrivato in piazza scopro dove erano finiti tutti quei costumi da Zorro che avrei voluto avere io: ovunque.
La piazza era piena di nanerottoli vestiti di nero, ancora più nani sotto il cappello rotondo e irriconoscibili dietro le maschere nere, che cercavano di sfoderare gli spadini dalle cintole senza ingarbugliarsi nel mantello di raso nero (o era fodera?).
In mezzo a quel tripudio di procioni io svettavo lucente e splendente nel mio costume in Technicolor, o forse svettava la mia piuma storta, non lo so: so che improvvisamente mi sono sentito meglio, mi sono sentito bene... ero Sandokan contro un esercito di cloni, la mia sciaboletta era pronta per essere brandita, il mio smeraldo emanava raggi fotonici, ero diventato un invincibile supereroe, e loro erano solo un esercito di bicolori soldatini tutti uguali mandati inutilmente a combattermi...
E così alla fine mi è piaciuto essere Sandokan, come mi è piaciuto (e ancora mi piace) indossare altri costumi e immaginare altre storie... ad esempio nella prossima avventura in teatro indosserò un magnifico frac degli anni '30 con papillon bianco, guanti bianchi, bottoni di madreperla, scarpe di vernice, bastone, cilindro.
Ed un mantello di raso nero.
G

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