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giovedì 29 ottobre 2015

Da Giorgio per voi

Ciao a tutti!
Eccomi qua a parlarvi del progetto che mi sta più a cuore: la ripresa nei teatri di Figli di un dio minore, lo spettacolo che ha debuttato lo scorso agosto al Festival di Borgio Verezzi e che dal 10 novembre sarà in scena a Roma, alla Sala Umberto.
Vorrei essere sintetico, vorrei poter parlare di questo spettacolo come di un qualunque altro lavoro che ho fatto, ma non è possibile. Non esiste un altro spettacolo come questo. Ci sono altri spettacoli che porto nel cuore (pochi in verità... Maratona...) ma il viaggio che ho intrapreso due anni fa per portare in scena questo testo non lo posso paragonare a nessun altro.
In questi due anni ho scoperto un mondo, quello dei sordi, che ha cambiato il mio modo di "sentire": di sentire le cose, di sentire i silenzi, di sentire gli sguardi... ho scoperto una cultura misteriosa e profonda ed una lingua magnifica fatta di immagini, di idee, di invenzioni, di sentimenti, di emozioni, di segni.
I segni che mi sono entrati a poco a poco nelle mani ed ora me li ritrovo davanti quando meno me lo aspetto, mi muovono le dita e mi fanno battere il cuore.
I segni che sono comunicazione, pensiero, risate, commozione, che modificano lo spazio, muovono l'aria, raccontano la vita, i segni che i sordi mi hanno piano piano insegnato e che adesso tengo stretti come un regalo.
Questo spettacolo E' un regalo.
Venite a teatro. Venite a vedere, venite a sentire: venite a scoprire una parte del mondo che ho scoperto io, è un mondo affascinante, misterioso, arrabbiato, commovente. Commovente.
Venite a farvi un regalo.
G

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