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sabato 23 novembre 2013

Maratona di New York- "Dicono di noi"

D I C O N O D I N O I (in effetti dicono un sacco di cose di noi)

“Maratona di New York: quando il teatro emoziona davvero. A giudicare dalle reazioni del pubblico stavolta non si sbaglia, questa è una delle pièce teatrali più riuscite della stagione, la gente esce divertita e pure commossa dalla sala.”
Paolo Giordano – Il Giornale



“Emozionante e sempre di umana e allucinatoria malia l'incontro ravvicinato col bellissimo Maratona di New York di Edoardo Erba: Lupano e Giammarini, anche registi di uno spettacolo che ha suggestivi lampi di aleatorietà e immagini-flash d'un caos mentale, alimentano un teatralissimo dialogo, anche con ipnotici silenzi in movimento.”
Rodolfo di Giammarco – La Repubblica


 “Stupendo il testo di Edoardo Erba, che lascia spazio ad innumerevoli interpretazioni e davvero magistrale la prova alla regia e di recitazione di Cristian Giammarini e Giorgio Lupano, attori ed atleti che per 59 minuti non smettono di correre, guidandoci verso il finale inatteso senza lasciare trapelare nulla. Bravi, bravissimi a tenerci lì attenti, impegnati a seguirli nella loro corsa, a ritrovare in quelle parole ricordi, risate, querelle irrisolte, stupide incomprensioni. Da vedere e rivedere, per scoprire le infinite chiavi di lettura nascoste nel testo e scegliere il proprio finale, il traguardo della propria corsa.”
Serena Lena – SaltinAria.it

“Maratona di New York è una storia abile nel muovere i tasti dell'arte e delle corde emozionali tanto da commuovere e far ridere a distanza di una battuta. L'attenta regia di Giammarini-Lupano dà forma al viaggio di scoperta quasi fosse l'Inland Empire di David Linch. Scorrono sullo sfondo gli indizi di una memoria disorganica con cui fare i conti, corre il firmamento stellato nel tentativo di unire la costellazione di Mario con quella di Steve.”
Maria Lucia Tangorra – Teatroespettacolo.it


“Come in certi sogni in cui è tutto quasi come nella realtà (se non fosse per quella piccola increspatura, il segnale che non torna, l’elemento al posto sbagliato), i segnali disseminati fin dall’inizio a poco a poco compongono un quadro che deflagrerà nel finale in cui la commozione ha il sopravvento.Il bellissimo testo di Edoardo Erba è portato in scena da Cristian Giammarini e Giorgio Lupano, bravissimi nel dare umanità e ricchezza ai personaggi; gli applausi finali, scroscianti e protratti, sono in parte lo sciogliersi di quella tensione che, inevitabilmente, coinvolge lo spettatore assistendo a quella corsa che è vera fatica e vero sudore.”
Maria Pia Boido – SaltinAria.it


“Forse non batterete subito le mani. Anzi, magari vi chiederete pure ma come, finisce così?, ma sarà un attimo. Dopo inizierete a ringraziare i due attori, stremati veramente, ed Edoardo Erba per aver lasciato anche voi senza fiato, a riflettere su quella cosa che si chiama senso della vita.”
Maurizio Strano - MilanoMilano.eu


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